Battaglia giocata in data 22 febbraio 2008

  Località: Torino - club Open 011 - corso Venezia 11   Giocatori ed eserciti:  

Sandro. - Uomini dell’Arcadia  

Sergio - Khaladrin con Comando Alleato di Orchi     Punti utilizzati: ESERCITO 1500 - (senza magia)   Risultato finale: massacro a favore di Sandro

La battaglia del Passo delle Porte Ardenti

Resoconto del bardo Zandrok.

L'inverno stava volgendo al termine nelle terre dell'Arcadia quando arrivo' l'emissario di Saunorassar alle porte di Kroton, la città dell'Arcadia governata con ferrea mano dal Re Leonida.

L'oscuro messaggero di uno dei più potenti Signori del Male di Naran impennò il suo cavallo nero di fronte alle guardie della città che, impassibili, rimasero erette e immobili a fissare lo straniero.

Fu allora che l'emissario di Saunorassar rivolse un cenno a uno del suo seguito, un enorme Orco che cavalcava un gigantesco lupo nero dagli occhi rossi che fissavano le Guardie, mentre la bestia ringhiava feroce.

L'Orco estrasse da una sacca dei teschi cinti da corone e collegati fra loro da catene e li mostrò al Capitano delle Guardie che rimase imperterrito.

Fu allora, dopo un attimo di smarrimento, che l'emissario oscuro prese la parola e con voce melliflua e spazientita si rivolse al Capitano delle Guardie, dicendogli: "Miserabile umano, sono un messaggero del possente Saunorassar e desidero conferire con il tuo Re per trattare le condizioni della resa della tua insignificante tribù. Va dunque e porta il mio messaggio al tuo capo".

Per nulla intimorita, la Guardia chiamò un giovane ragazzo, di nome Doskilos, che non avrà avuto più di 10 anni, e gli ordinò: "Doskilos, va a informare il Re che un emissario di un certo Saunorassar desidera conferire con lui".

Doskilos non rispose, intento com'era a fissare con occhi di ghiaccio prima il nero cavallo del messaggero e poi il feroce lupo dell'Orco, così il Capitano dovette ripetergli l'ordine, accompagnando il tutto con un poderoso schiaffone sulla testa, urlandogli: "Doskilos, miserabile femminuccia, avrai tempo per baloccarti con lupi feroci e cavalli neri quando avrai 12 anni, adesso obbedisci!".

E Doskilos obbedì, portanto il messaggio al Re che fece accomodare l'emissario e la sua scorta (l'Orco e diversi guerrieri adorni di ricche vesti e turbanti rossi) nella città.

Leonida, Re di Kroton, si presentò all'emissario a torso nudo e tutto sudato, insieme ai guerrieri della sua Guardia e, prima che l'emissario potesse parlare, fu lui a prendere la parola: "Perdonami se non ti ricevo in abiti da cerimonia, ma noi di Kroton preferiamo addestrarci alla guerra piuttosto che adornarci di monili e vesti effeminate".

L'emissario accusò il colpo senza scomporsi e prese a parlare: "Re Leonida, sei capo di una tribù affascinante, ma non hai speranze contro la grande armata con cui il mio sovrano, Saunorassar, intende conquistare l'Arcadia. Tuttavia, il mio Signore potrebbe trovare comodo il servizio tuo e dei tuoi guerrieri e ti offre uno di questi anelli del potere, un anello magico dotato di grandi poteri! Con esso la tua tribù potrà conquistare il potere sulle altre genti di questa terra e potrai governare al servizio di Saunorassar, incontrastato signore dell'Arcadia sottomesso solo a lui, a Saunorassar. Pensaci bene, Re Leonida, perché Saunorassar offre i suoi doni solo una volta".

Così parlò il messaggero.

Leonida per un attimo rimase in silenzio, meditabondo, mentre il messaggero teneva l'anello in bella vista sulla sua mano, poi prese a parlare: "Forse potresti avere più fortuna a Sibaris, la città dell'Arcadia piena di effeminati e filosofi, ma qui a Kroton abbiamo una reputazione da mantenere e non siamo usi a ornarci con monili futili ed effeminati; anche le nostre donne si astengono da queste pratiche da deboli".

"Questa è stupidità, Re Leonida, questa è follia! Rifiutare un dono di Saunorassar.........."

"Stupidità? Follia?", gli urlò contro Leonida. "No... questa... è.... Kroton!". E nell'urlare questo, tagliò la mano al messaggero e con un rapido rovescio decapitò l'Orco che gli era al fianco, mentre le sue Guardie trucidavano i restanti guerrieri della scorta.

"Riprenditi il tuo monile, messaggero, e riferisci al tuo Signore che le sue armate troveranno gli Arcadi pronti a difendere la loro terra e i Krotoniani e il loro Re saranno in prima fila per combattere!".

Così le trattative furono concluse.

Leonidas aveva definito i cittadini di Sybaris, eterna rivale di Kroton, effeminati e filosofi, essendo usanza comune tra le litigiose (e spesso in guerra tra loro) città dell'Arcadia appiopparsi le une con le altre nomignoli denigratori, salvo poi allearsi in una causa comune, quando un grande pericolo minacciava la loro terra.

Messi di Kroton portarono la notizia dell'invasione imminente a Sybaris ed Eraclea: la prima, debole sulla terra ma invincibile sul mare, inviò la flotta in alto mare con il compito di indurre gli invasori a sbarcare nella regione dell'Arcadia controllata da un Satrapo di Memnone, altro storico nemico delle città stato arcadi, per l'occasione alleato a Saunorassar.

Da lì gli invasori avrebbero avuto solo due strade per invadere l'Arcadia: o superare il valico delle Porte Ardenti oppure prendere la via più larga e passare attraverso le piane delle Esperidi, affrontando le tribù di Centauri e Minotauri che ivi dimoravano.

Gli invasori decisero di forzare il passo delle Porte Ardenti.

Leonida radunò allora una forza di Opliti di Kroton (tra cui la sua Guardia Reale) e ottenne la preziosa alleanza di un contingente di Eraclea basato su Opliti e un gruppo di giganteschi Eraclidi, i maestosi discendenti di Eracle.

Gli immortali Eroi del Parnaso decisero di prendere parte alla guerra imminente e per l'occasione il Pelide Achille, sempre il primo a volersi lanciare in battaglia, accettò di unirsi a Leonida e alla sua armata.

Così gli Arcadi mossero alla volta delle Porte Ardenti; a loro si unì un Drago Azzurro che chiese a Re Leonida di poter unirsi al suo esercito, poiché un Drago Rosso, suo nemico, era stato arruolato dai nemici degli Arcadi.

Re Leonida, che sempre ammirava il coraggio e la combattività, non ebbe problemi ad accettare il Drago Azzurro tra le sue fila.

Il nemico oppose un nutrito contingente di guerrieri e arcieri Khaladrin in armatura pesante e un folto gruppo di lancieri e arcieri Orchi su lupo, comandato da un Condottiero Khaladrin che guidava le truppe da un poderoso elefante gigante.

Il Drago Rosso e un contingente tratto dalle ciurme dei corsari di Anghbar completavano lo schieramento degli invasori.

Leonida poteva contare sulla sua Guardia Scelta, su altri Opliti veterani di Kroton e sul supporto di un generale Eraclide con la sua scorta di Guerrieri Giganti e una Unità di Opliti Corazzati di Eraclea.

Il contingente arcade mosse per bloccare i due passaggi delle Porte Ardenti.

Le frecce lanciate dal nemico si infransero sui pesanti scudi tondi di bronzo degli Opliti e in breve si arrivò al combattimento.

Il Comando tebano tenne impegnata la Cavalleria degli Orchi, mentre al centro gli Opliti Veterani ingaggiarono due Unità di Lancieri corazzati khaladrin: pur in superiorità di due a uno (e anche più) i Khaladrin non solo non riuscirono a sfondare ma addirittura si demoralizzarono e disorganizzarono alla vista dell'incrollabile spirito degli opliti!

Nel frattempo Leonida e la sua Guardia annientarono una Unità di arcieri nemici e poi si lanciarono all'attacco del Condottiero su elefante, già impegnato da Achille.

Il prode eroe del Parnaso subì un eccessivo numero di ferite e venne messo fuori combattimento ma prima riuscì a ferire in modo considerevole la gigantesca creatura, che ricevette il colpo di grazie da Leonida e dalla sua Guardia assetati di sangue.

Con la caduta dell'elefante e la morte del Condottiero l'esercito di Saunorassar si disgregò e si diede alla fuga compresi i Corsari, giunti in ritardo come al solito.

Il Warlock Oscuro che comandava la spedizione fu così obbligato a seguire la via più difficile e diede ordine al grosso dell'esercito di muovere alla volta della piana delle Esperidi sicuro che, in campo aperto, i numeri del suo esercito avrebbero fatto sicuramente la differenza.

Leonida ordinò alla sua Guardia di portare Achille nel Parnaso e alla vista del corpo martoriato dell’eroico Pelide, molti altri Eroi iniziarono a prepararsi per portare aiuto alle genti dell'Arcadia nell'imminente seconda battaglia contro le forze di Saunorassar!

 

Immagini

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