Eserciti di Naran Fantasy Wars

Versione 2018 - NON ufficiale - degli eserciti di Naran.

AMAZZONI

AMAZZONI - ESERCITO BASE

Fanteria

Armi da lancio

Cavalleria

Carri da guerra

Creature Terribili

Personaggi Individuali

ARS ARCANA

AMAZZONI DELL'ARCADIA

ESERCITO BASE

Fanteria

Armi da lancio

Cavalleria

Cavalleria Volnate

Carri da guerra

Creature Terribili

Personaggi Individuali

ARS ARCANA

UNITA' e PERSONAGGI INDIVIDUALI SPECIALI

- Talestri - Regina delle Amazzoni

- Myrina - Regina delle Amazzoni

- Guardie di Myrina su carro da guerra trainato da leoni

EROINE DEL MONTE IDA: EROINE ARCADI & AMAZZONI

- Atalanta

- Toxotides di Diana Artemide

- Toxodites di Diana Artemide su Pegaso

- Áxena, Principessa Guerriera

- Olimphya, Regina delle Amazzoni

- Pentiselea, Regina delle Amazzoni

- Antinoe, Distruttrice

- Celeno, figlia di Artemide

* * *

Nota:

L'esercito delle Amazzoni fa parte dei 12 libri degli eserciti originali ex Grenadier; nella versione "Naran" tali libri, più il 13° (Mercenari), sono formati da due Sezioni:

  1. la Sezione "Base": tabelle dell'esercito Grenadier, con i valori e costi corretti per adeguarle al sistema "Naran" - scaricabile gratuitamente dal sito Naran; per i profili contenuti in questa Sezione la Grenadier aveva a suo tempo prodotto delle apposite miniature che ora sono state rimesse in vendita da Mirliton.
  2. la Sezione "Naran", nella quale vi sono le espansioni a questo esercito create dal Naran Team, basate nella maggioranza dei casi su miniature prodotte da altre ditte.

In questa nuova edizione sono state aggiunte le AMAZZONI DELL'ARCADIA, che in precedenza, in formato ridotto, erano state inserite nel libro dell'esercito delle Cittā Stato dell'Arcadia.

Download:

La Sezione "Base" dell'esercito delle Amazzoni la potete scaricare gratuitamente.

AMAZZONI - Esercito base

Dal sito di PodOut potete procurarvi la Sezione "NARAN" di questo esercito:

AMAZZONI - Espansione NARAN

Se avete problemi ad utilizzare PoOut, potete rivolgerVi a noi per ottenere il materiale di gioco da noi realizzato che vi interessa, inviando una mail a:

naranteam@gmail.com

indicando nella stessa quali libri degli eserciti desiderate avere e scrivendo nell'oggetto: Naran Fantasy Wars .

Scenario : il nuovo Scenario 2018 č in fase di preparazione

SCENARIO VERSIONE "2004 - 2017"

AMAZZONI

Le Amazzoni, secondo una delle molte versione del mito, sarebbero nate dall'unione di una tribù di donne di razza elfica degli Aryal (Elfi delle Praterie) con dei maschi umani delle tribù dei Cimmeri.

E' ancora piuttosto controversa la questione se le Amazzoni siano delle discendenti di questa originaria tribù di Iverdon, oppure se siano delle femmine del popolo dei Cimmeri, che si erano date un'organizzazione matriarcale simile a quella delle donne guerriere degli Elfi Maledetti (Sharmath).

Narra la leggenda che all'epoca delle grandi migrazioni, molti secoli prima della Guerra delle Nere Legioni, due principi degli Aryal (Elfi delle Praterie) fondarono una colonia e costruirono una città, Temiscira, alla foce del fiume Termodhon, che confluisce da nord nel grande lago chiamato Mare Maeotis .

I due principi dovettero iniziare subito a difendersi dagli attacchi di forti gruppi di guerrieri Barbari, tra i quali vi erano anche numerosi Cimmeri, che a quell'epoca avevano esteso il loro dominio su tutta quella regione della steppa che oggi fa parte del grande Impero dei Variagh, la Rutenia. Le orde dei Barbari assalirono ripetutamente la città col proposito di raderla al suolo.

Per molto tempo i due principi riuscirono a contrastare gli attacchi dei nemici, ed anzi iniziarono delle operazioni di controffensiva, che inizialmente ebbero successo. Un brutto giorno, però, essi caddero in una imboscata e perirono entrambi, con tutti i guerrieri della città, in quanto erano usciti con la maggior parte dei guerrieri maschi, lasciando a Temiscira solo una piccola guarnigione.

Le donne rimaste nella città si trovarono costrette ad armarsi per difendersi, non essendoci rimasti che pochissimi uomini in grado di prendere le armi. Essendo costume di quel popolo che alle fanciulle, prima di sposarsi, venisse praticato il medesimo addestramento militare dei maschi, esse furono in grado di respingere gli attacchi dei Cimmeri e degli altri Barbari, e rifiutarono orgogliosamente le assillanti offerte di matrimonio che iniziarono a ricevere dai nemici.

A poco a poco, l'avere quelle donne accentrato nelle loro mani il potere nella città, che invece prima dovevano spartire con i rispettivi mariti ed in subordine ai padri, provocò in esse una vera e propria rivoluzione culturale. Le vedove e le figlie dei guerrieri si diedero una struttura di governo, eleggendo una Regina: venne scelta la più anziana delle mogli dei defunti Principi. I pochi uomini rimasti nella città vennero relegati al rango di servi; i più riottosi vennero subito eliminati.

Ad accrescere il potere di quelle donne vi era anche il fatto che già in precedenza esse avevano gestito gli aspetti religiosi della loro cultura, compresa la magia che veniva usata anche in battaglia. Le streghe-sacerdotesse costituivano, all'interno della cultura di quel popolo, una casta potente e riverita, alla quale neppure i principi ed i guerrieri più forti osavano opporsi.

L'esercito delle Amazzoni rimase strutturato sulla base di quello precedente dei maschi elfi, formato prevalentemente da cavalleria e arcieri a cavallo. Al pari dei maschi elfi, esse erano abilissime cavallerizze, altrettanto brave con l'arco. Nei combattimenti ravvicinati, esse preferiscono usare la lunga ascia da guerra, sebbene usino anche le spade e le lance, come un tempo avevano imparato a fare dai loro padri e mariti.

Dai loro acerrimi nemici Cimmeri, invece, le Amazzoni impararono ad addomesticare le tigri, che usavano come cavalcature da battaglia o per trainare i carri da guerra leggeri. Si ritiene che in seguito all'uso delle tigri da parte delle Amazzoni sia derivata la consuetudine di soprannominare il Lago Maeotis, sulla cui sponda orientale sorge Temiscira, col nome di "Mare delle Tigri".

Dopo un po' di tempo, però, quelle donne si resero conto che senza l'aiuto dei maschi esse non avrebbero potuto generare dei figli e, soprattutto, delle figlie che avrebbero perpetuato la loro cultura. Iniziarono così a compiere delle razzie nei territori dei Barbari della Rutenia, al fine di procurarsi dei "maschi". Dopo che i prigionieri avevano svolto il compito principale per il quale erano stati catturati, le Amazzoni alcuni li impiegavano come schiavi, altri venivano sacrificati durante i crudeli riti in onore della Dea.

Le molteplici, successive unioni con i maschi dei Barbari avrebbero fatto perdere i caratteri originali elfici alle Amazzoni, il cui aspetto attuale è più simile a quello delle donne degli Uomini che non alle femmine degli Elfi. Esse non hanno orecchie a punta e patiscono l'oscurità della notte.

Quale sia stata la loro origine, le Amazzoni occuparono la regione situata lungo la costa orientale e meridionale del Mare Maeotis, che nei tempi antichi aveva fatto parte del grande, mitico Impero dei Nani.

La città di Temiscira, che sia stata fondata da esse oppure dai loro antenati Aryel, è situata alla foce del fiume Termodonte, dove esso affluisce nel Mare Maeotis; ancora oggi viene considerata la prima in assoluto delle città fondate da queste fiere femmine guerriere, riconosciuta anche come la "capitale religiosa" del loro popolo.

Dopo la vittoriosa partecipazione alla guerra delle Nere Legioni, alla quale hanno partecipato dalla parte degli Dei della Luce, le Amazzoni si sono diffuse dal continente Iverdon sugli altri continenti, dove hanno fondato diverse altre città.

La società.

Per dare un taglio netto alla loro precedente situazione di donne degli Aryal, esse abiurarono quel nome e gli Dei venerati dai loro mariti e padri, e decisero di chiamarsi Amazzoni, che nel loro linguaggio significa "Guerriere della Luna", in quanto le loro sacerdotesse scelsero di iniziare ad onorare la dea Athor , che nella loro lingua è chiamata Ishtar o anche Astarte, alla quale hanno dato il titolo di Belit, che significa "Signora della Luna". Ad essa elevano splendidi templi fatti costruire da schiavi ed abbelliti con magnifiche statue scolpite da abilissimi artigiani Nani (anch'essi ridotti in schiavitù).

La dea Athor appartiene al Pantheon degli Dei di Luxor; anche questo mutamento nella religione voleva essere uno strappo violento col passato: agli Dei dei Tuatha, ancora venerati dai clan degli Aryal, esse ne preferirono una Dea di quelli di Luxor, sebbene non sia noto come esse siano venute a contatto con questa cultura.

La loro cultura è ferreamente femminista, col netto prevalere delle femmine sui maschi, in una situazione diametralmente opposta a quella che invece si riscontra presso altri popoli tribali, ad esempio i Barbari. Esse sostengono di unirsi con i disprezzati maschi di razza umana solo per procurarsi delle figlie da inserire nelle file delle guerriere. I figli maschi che esse danno alla luce vengono allevati per diventare servi e schiavi delle fiere guerriere.

Scrive lo storico argivo Herodoth che "agli uomini, le Amazzoni assegnano la cardatura della lana ed altri compiti domestici, propri delle donne delle altre nazioni. La loro legge stabilisce che sia la Regina a guidare le guerriere in battaglia e che gli uomini siano confinati in schiavitù. Per quanto riguarda i bambini maschi nati da esse, ad alcuni viene persino tagliato un piede o una mano, affinché da grande non sia in grado di combattere."

La loro organizzazione politica rispecchia quasi quella delle api: quando una delle loro principesse raggiunge l'età per diventare Regina, anziché spodestare quella regnante parte dalla città con un seguito di sue fedeli guerriere, per andare a fondare un'altra città.

Così, si narra, ebbe origine la città di Beleth, costruita sul continente Eldor, alla foce di un grande fiume che attraversa l'immensa foresta tropicale di Eldorad. A seguito di questa colonizzazione, il fiume venne chiamato "Rio delle Amazzoni".

Altre Amazzoni, scese a sud assieme ad orde di Barbari all'epoca della Grande Migrazione di questo popolo, penetrarono nella grande penisola di Zendhia, mescolandosi con le nere popolazioni dei Nubiani che lì vi erano giunte provenienti da Swartran, dando così origine ad una razza di donne guerriere dalla carnagione scura che hanno fondato la città di Astarte.

Un'altra famosa città delle Amazzoni, Ishtarpur, si trova localizzata sulla "Costa Nera", il tratto orientale della costa di Swartran situato alla latitudine delle foreste di Kush. Queste Amazzoni dominano la zona di mare compresa tra la Costa Nera e l'isola di Zakhabar, nella quale si è costituito un regno dei Saraceni. Nel loro raggio d'azione è compresa anche la regione settentrionale dell'isola continente dell'Arcadia, abitata dai discendenti di antichi Akhei. In una valle dell'Arcadia u gruppo di esse ha fondato un loro regno.

Le Amazzoni rimangono vergini fino a quando non abbiano ucciso almeno un nemico, col cranio dl quale si fanno una coppa per bere il sangue dei nemici. Crudelissime, esse immolano a volte i prigionieri in occasione di riti in onore della loro sanguinaria Dea, estirpando loro il cuore ed altri organi mentre sono ancora vivi. Ad imitazione dei Barbari (Cimmeri) e degli Aryal (Elfi delle Praterie), che l'hanno appresa dagli Elfi Oscuri (Sharmath), praticano la tortura dell'estirpazione degli scalpi, utilizzando poi le capigliature per farne parrucche.

L'Esercito.

L'esercito delle Amazzoni è basato sui clan tribali facenti capo a delle guerriere anziane, le "Madri", che costituiscono una sorta di casta di "Signore della Guerra", dalle quali dipendono le Guerriere le quali nei loro confronti sono al tempo stesso figlie (o nipoti) e suddite.

Alla base del potere delle Madri vi è anche il fatto che esse gestiscono gli aspetti religiosi della loro cultura, compresa la magia che viene usata anche in battaglia. Le streghe-sacerdotesse, dette "Incantatrici", costituiscono una casta potente e riverita. Esse formano il Consiglio delle Elette, vero governo delle città delle Amazzoni, mentre alle Regine viene delegato il compito di supremo comandante dell'esercito.

Forti legami di sangue esistono tra le principali casate delle Amazzoni e le Valchirie, le divine figlie di Odino; sovente, una o più Valchirie in sella ai loro destrieri alati o alle Grandi Aquile scendono dalle loro sedi nel freddo nord per unirsi alle loro terrene sorelle per affrontare il comune avversario: il Maschio, di qualunque razza sia.

Fin dai tempi più antichi, l'esercito delle Amazzoni venne basato principalmente sulle Unità di Cavalleria, sia montata che su carri da guerra leggeri; Molti dei nomi delle Amazzoni sono legati alla cultura dell'allevamento dei cavalli: Melanippa (cavalla nera), Ippolita (cavalla scalpitante), Alcippa (cavalla forte).

Col passare del tempo, l'esercito amazzone cominciò a subire gli influssi dei nemici via via incontrati.

Così vennero organizzate delle Unità di Arcieri a cavallo, chiaramente imitanti quelle degli Aryel (Elfi delle Praterie). Esse erano già abilissime cavallerizze, altrettanto brave con l'arco, ed impararono presto a combattere col metodo degli Aryel con lanci di frecce da lontano. Nei combattimenti ravvicinati, esse preferiscono usare la lunga ascia da guerra, sebbene usino anche le spade e le lance.

Dai Cimmeri, invece, le Amazzoni impararono ad addomesticare le tigri, che ora, quelle su Iverdon e nelle altre regioni ove sia facile trovare queste belve, usano al posto dei cavalli come cavalcature da battaglia o per trainare i carri da guerra leggeri.

Tramite le Valchirie, le Amazzoni hanno stretto vincoli di amicizia con alcune Gigantesse dello Jotunheim (la nordica Terra dei Giganti) e del Morvah (il Regno dei Giganti del Nord). Viene tramandata la leggenda che la prima delle gigantesse diventata protettrice ed alleata delle Amazzoni di Temishira fosse la potente guerriera Skadi, figlia del gigante Thiazzi e seconda sposa del dio Njörd. Dopo di essa, molte altre gigantesse dello Jotunheim e del Morvah si schierarono al fianco delle femmine guerriere, ed ancora lo fanno.

Le Amazzoni possiedono una numericamente limitata ma temibile flotta da guerra, con la quale compiono spedizioni piratesche lungo le coste di vari continenti e che utilizzano anche per tenere vivi i collegamenti tra le loro varie città. Così può succedere che Amazzoni di una città si alleino a quelle di un'altra per compiere delle incursioni in località anche molto distanti dalle loro zone d'origine, e questo può giustificare anche il fatto che si siano viste delle Amazzoni dalla carnagione scurissima, probabilmente di Astarte, combattere fianco a fianco alle biondissime guerriere di Temishira.

Le Amazzoni Eraclidi sono le discendenti delle figlie generate da Eracles con le cinquanta figlie di Tespio, il principe di una piccola isola che nell'Era Antica faceva parte del Regno di Elam.

Per evitare che il re Tespio facesse uccidere le bambine nate da quella incursione di Eracles in quel piccolo principato, l'Eroe le prese con sé e le portò nell'Arcadia, affidandole alle Ninfe che le allevarono istruendole nell'arte della guerra.

Nell'Arcadia esse hanno costituito un loro regno e sovente si mettono agli ordini di quello che può essere considerato il loro avo, per accompagnarlo in battaglia nelle campagne di guerra alle quali lui partecipa su quest'isola continente.

Áxena e Olimphya, principesse guerriere.

Áxena è figlia del grande cacciatore ed arciere Orione e di Persefone, questa figlia di Zeus e della dea Demetra. Suo padre Orione era figlio del dio Poseidone e di Euriale, figlia del re Minosse di Krethas; Orione e Persefone erano quindi cugini per parte paterna (essendo Zeus e Poseidone fratelli).

Orione venne a diverbio con la dea Diana Artemide, la quale gli mandò contro uno scorpione gigante che lo uccise. Dopo la morte di Orione, la mamma di Áxena, Persefone, bellissima, fu rapita dallo zio Plutone, signore dell'Ade, che la fece regina del suo regno infernale. Quando questo accadde, Áxena aveva da poco compiuto dieci anni.

Il divino nonno di Áxena, Zeus, impose al malvagio fratello di liberare Persefone, ma questi con un sortilegio costrinse la donna a tornare da lui, concedendole di tanto in tanto dei "permessi" da trascorrere sulla superficie di Naran.

Essendo rimasta orfana del padre e privata anche della madre rapita da Plutone, Áxena per ordine del nonno Zeus venne affidata alle cure di Ixione, il figlio del centauro Chirone (già maestro d'armi di Achille e Giasone), che la addestrò all'uso delle armi. Per questo legame col suo istruttore Centauro, Áxena, imparò anche a combattere su un carro da guerra trainato da due giovani Centauri.

Successivamente, per imposizione del suo infernale padre adottivo, Áxena venne portata nella città di Ade, ove ricevette un ulteriore addestramento militare ad opera di diabolici istruttori, dai quali apprese delle tecniche di combattimento a mano nuda veramente micidiali.

A causa dei nefandi influssi del suo padre adottivo e dei Demoni suoi istruttori, la fanciulla divenne una forte ma malvagia principessa guerriera. Quando raggiunse la maggiore età, abbandonò il regno dell'Averno ed iniziò una vita da avventuriera, legandosi sentimentalmente ad un generale atheniese, Aristarchos, che per le sue malefatte era stato cacciato dalla città.

Con Aristarchos, Áxena generò due figli, Seleukos e Tolomeos, che non potendo tenere con sé affidò al centauro Ixione, affinché ne facesse due valorosi guerrieri. Áxena ed i suoi due figli non si incontrarono più; quando essi furono cresciuti, andarono a stabilirsi ad Argos e diventarono due abilissimi generali che combatterono agli ordini di Iskander Magno.

Per alcuni anni, con una banda di predoni e pirati, la principessa guerriera depredò le terre dell'est. Essendo anche nipote del dio dei mari Poseidone, Áxena ebbe la protezione del nonno paterno, grazie ai consigli ed all'aiuto del quale divenne anche molto brava a navigare e combattere a bordo delle navi. Con una ciurma di pirati compì numerose scorrerie, depredando le coste della Lemuria e dell'Argolide.

Nel corso di una di codeste incursioni, Áxena guidò i suoi crudeli guerrieri contro i Centauri, sterminando un gran numero di codeste creature, che un tempo l'avevano amorevolmente accolta e che avevano allevato i suoi due figli, i quali, appena in tempo, erano stati portati in salvo, lontano, da Ixione, altrimenti anch'essi avrebbero potuto essere uccisi dalla loro malvagia madre.

Quando sulla sua testa venne posta una forte taglia dal Faraone e dal suo fratellastro Teseo, da poco diventato Re di Athena, Áxena tornò ad oriente ritrovando il suo amico Aristarchos e la banda di predoni che combattevano ai suoi ordini.

La sua vita sarebbe stata segnata per sempre e la sua sorte sarebbe stata quella di diventare una creatura del Caos, se per caso un giorno non si fosse imbattuta in Eracles, il quale, assieme a suo nipote Iolao, stava facendo un giro per quelle lontane contrade.

L'amore di Eracles compì il miracolo. I due cugini (per parte di Zeus) si amarono intensamente, ma il loro fu un amore di breve durata, che però li segnò per tutto il resto della loro vita. Ricondotta sulla via del bene dall'amore del figlio di Zeus, la principessa guerriera abbandonò Aristarchos e la sua masnada di tagliagole. Assieme ad Eracles e Iolao fece ritorno nelle terre d'occidente, ove incontrò la giovane Olimphya.

Olimphya, conosciuta anche con il nome di Ipsipile, è la figlia della regina amazzone Tirina e di Toante, Re dell'isola di Lemnos. Tirina fu una delle più famose regine delle femmine guerriere. Compì una spedizione a largo raggio che la condusse a combattere contro i Lemuri e gli Elfi Neri di Aztland.

Nel corso del loro lungo peregrinare, le Amazzoni di Tirina fecero tappa sull'isola di Lemnos. Lì, nel corso della festa organizzata dal Re Toante per onorare la bellissima Tirina, della quale, appena l'aveva vista si era innamorato, venne concepita Olimphya. A seguito dell'amore che era scoccato tra i due sovrani, le Amazzoni si fermarono per nove mesi su Lemnos, in attesa del parto della loro Regina. Dopo tale evento, Mirina riprese il mare con le sue guerriere, lasciando la neonata, ed alcune altre nate da altre Amazzoni che si erano temporaneamente unite a dei guerrieri di Toante, alle cure amorevoli del padre.

La fanciulla venne istruita da famosi maestri nelle varie arti, ma soprattutto nella letteratura e filosofia; essendo figlia di una amazzone, ricevette anche un duro addestramento militare che ne temprò il corpo e lo spirito. Quando ebbe circa sedici anni, salutò il padre e si mise in cammino verso le terre d'oriente, allo scopo di raggiungere Temishira, la città delle Amazzoni, ove sperava di ritrovare sua madre. Fu durante questo viaggio che si imbatté in Áxena che viaggiava verso occidente assieme ad Eracles e Iolao.

Con i suoi nuovi amici Olimphya partecipò alla missione di Giasone per la cattura del Vello d'Oro, nel corso della quale lei e Iolao ebbero una fugace storia d'amore, durante la quale si diceva fosse stato concepito Garamante, il quale poi sposò Acallide, figlia del re Minosse, e fu il capostipite del popolo guerriero dei Garamanti.

Separatesi dai due eroi, Áxena ed Olimphya compirono numerosi viaggi ed incontrarono innumerevoli avventure. Fu così che tra le due guerriere nacque una profonda, duratura amicizia.

Nel corso di una di codeste avventure, le due ardimentose guerriere incontrarono una banda di Amazzoni la cui regina era stata uccisa da Bellerofonte. Essendosi fatta riconoscere come figlia di Tirina, dopo aver superato le prescritte prove di abilità e coraggio, Olimphya venne acclamata Regina di quella tribù di Amazzoni erranti.

Áxena ed Olimphya andarono incontro a moltissime altre avventure che le portarono fino alle lontane regioni del Kathay e nelle steppe dei Tartari.

Áxena ed Olimphya tornarono in occidente, nell'Argolide, ove affiancarono Perseo nella lunga guerra che egli fece contro le varie città della penisola Akhea, le quali pervicacemente gli resistevano, opponendosi al suo tentativo di portare tutta questa regione sotto il dominio dell'Impero di Argos.

Áxena ed Olimphya nell'Olimpo.

Nel corso della guerra tra Argos e le città dell'Akhea, Áxena venne torturata e poi uccisa in modo molto crudele, per ordine del perfido Agamennone, perché lei si era schierata al fianco di Perseo. Questa vicenda si colloca alcuni anni dopo la caduta di Throjgard ed il ritorno in patria di Agamennone, poco tempo prima che questi venisse ucciso dalla moglie Clitennestra.

Caduta in una imboscata, per ordine del Re di Mikene, la giovane principessa guerriera, dopo essere stata crudelmente torturata, venne crocifissa assieme a molte delle sue compagne.

Il suo corpo venne recuperato dalla sua carissima amica Olimphya, e poi venne sottoposto ad un trattamento magico che lo aveva conservato per diverso tempo.

Mentre il suo corpo giaceva inerte, lo spirito di Áxena aveva compiuto una visita a sua madre Persefone, nella città di Ade, e poi aveva effettuato una incursione nel regno di Malebolge, combattendo contro i Demoni. In spirito, Áxena era poi salita nei Campi Elisi, da dove era stata portata nell'Olimpo, ove suo nonno l'aveva riportata in vita, dopo aver fatto recuperare il suo corpo che era stato fatto imbalsamare da Olimphya, rendendola immortale.

Mentre su Naran il tempo scorreva veloce, sull'Olimpo invece sembrava non passare. Fu così che dopo molti anni del tempo di Naran, ma pochi giorni dopo il suo arrivo nell'Olimpo, Áxena poté accogliere felicemente tra le sue braccia la carissima amica Olimphya, la quale nel frattempo aveva avuto numerose altre vicissitudini ed avventure, terminate col suo sposalizio con Macedone, Re dei Mirmidoni, figlio del dio Osiride.

Dal matrimonio di Olimphya con Macedone era nato Iskander Magno, che sarà poi il più grande degli imperatori di Argos, conquistatore del mondo e comandante in capo delle Armate della Luce all'epoca della guerra dei Sette Oscuri Signori, trionfatore assoluto sulle Armate delle Tenebre.

Al fianco di Iskander combatterono valorosamente, col grado di generali, i due figli di Áxena, Seleukos e Tolomeos, i quali, quando lui venne dichiarato morto perché non era più tornato dalla spedizione che aveva effettuato nelle terre d'oriente, si spartirono l'impero che egli aveva conquistato.

In realtà Iskander si era fermato con un manipolo dei suoi più fedeli guerrieri nella nascosta valle di Shangri-La, un'altra delle terre degli Immortali, ove tuttora vive, in attesa di essere chiamato dagli Dei a riprendere il suo posto a capo delle Armate della Luce contro quelle delle Tenebre il giorno dell'Armageddon.

Quando era iniziata la guerra scatenata dai Sette Oscuri Signori, per ordine degli Dei la non più giovane Olimphya era stata fatta portare sull'Olimpo, quale premio per essere stata la madre del grande Iskander.

Le due valorose guerriere ricevettero dagli Dei dell'Olimpo il dono dell'immortalità, e come molti altri Eroi vennero riportate su Naran, nell'isola del Parnaso, per continuare a combattere al fine di mantenersi in forma per il prossimo grande scontro contro le forze del Male.

Per via dell'odio profondo nei confronti di Agamennone e dei Mikenei, queste due eroine non combatteranno mai per un esercito di Kroton, ma solo per quello di Sybaris o per uno delle Creature del Lato Luminoso dell'Arcadia.

 

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