Eserciti di Naran Fantasy Wars

Versione 2018 - NON ufficiale - degli eserciti di Naran.

MUMMIE & NON-MORTI DELLE NECROPOLI DELLA STYGIA

PROGETTO CROWFUNDING ULULE

Per questo esercito delle MUMMIE & NONMORTI delle NECROPOLI della STYGIA e gli altri due associati (Lemuri, Khemiti & Enneade Luminosa - Lemuri Oscuri, Stygiani & Enneade Oscura) abbiamo attivato un progetto crowdfunding con ULULE, attraverso il quale potete ottenere i libri degli eserciti.:

Crowdfunding ULULE - NARAN

Finanziando tale progetto potrete ottenere anche un set completo, contenente i libri dei tre eserciti della Lemuria - Khem e Stygia a condizioni particolarmente favorevoli:

  1. LEMURI - KHEMITI - ENNEADE LUMINOSA
  2. LEMURI OSCURI - STYGIANI - ENNEADE OSCURA
  3. MUMMIE & NONMORTI delle NECROPOLI della STYGIA.

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ESERCITO BASE

Fanteria

Armi da lancio

Artiglieria

Cavalleria

Carri da guerra

Creature Terribili

Branchi di Creature

Condottieri, Generali e Personaggi Individuali

PERSONAGGI E UNITA' SPECIALI

1) - Akeshatput, la Regina Vampira Nera della Stygia

2) - Imhotep, il principe mago NonMorto

3) - Anck-Xun-Amun

4) - I Sovrani del Duat (l'Oltretomba)

5) - La Corte Oscura di Neith, Signora del Duat

6) I Guerrieri di Shesmu

ARS ARCANA

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Scenario : il nuovo Scenario 2018 è in fase di preparazione

SCENARIO VERSIONE "2004 - 2017"

Il Lato Oscuro della Lemuria:

Mummie e Non-Morti delle Necropoli della Stygia

Il Regno delle Necropoli della Stygia.

Sotto le torride dune di sabbia che ricoprono le Necropoli della Stygia, nel settore meridionale di questa desolata regione, si trova un reame sotterraneo abitato da nefande creature della notte, denominato dalla regina vampira Akeshatput.

I Saggi della Lemuria narrano che all'epoca del regno del faraone Ahmose, penultimo sovrano di quella che è ricordata come la "17A Dinastia", si perpetrò uno dei molti misfatti attribuiti al dio Seth.

Mentre la Lemuria veniva devastata prima dalle orde degli Uomini Bestia e poi dall'epidemia della peste nera, nel sud il Regno di Kush era al suo massimo splendore. I Sovrani di quel lontano regno avevano adottato in pieno i costumi dei Lemuri, e si facevano chiamare Faraoni del Regno del Sud. Essi governavano il loro vasto impero dal superbo palazzo innalzato al centro della superba città di Zimbabwe, dalle piramidi d'oro, le cui cuspidi erano costituite da enormi diamanti.

Eludendo la sorveglianza degli altri Dei, che lo avevano bandito dal pianeta dopo la fine della terribile guerra dei Sette Oscuri Signori, Seth riuscì a compiere una veloce incursione, in forma di puro spirito, nella città di Zimbabwe, capitale dell'impero di Kush.

Assumendo poi le sembianze del faraone kushita Shabataka, dopo aver preso possesso del corpo di un aitante soldato della Guardia del Faraone, ed aver addormentato magicamente tutti quelli che si trovavano nel palazzo imperiale, il supremo Signore degli Inganni generò una figlia con Amenirdis, la prima moglie del faraone, donna di straordinaria bellezza, che il dio aveva provveduto a risvegliare.

Terminata quella piacevolissima incombenza, il dio Seth se ne tornò velocemente nella dimensione cosmica ove era stato confinato dagli altri Dei. La sua brevissima fuga passò del tutto inosservata.

L'ignara Amenirdis, certa di aver giaciuto con il suo vero sposo, portò a termine la difficile gestazione, morendo però poche ore dopo il parto. Alla neonata venne dato il nome di Akeshatput.

L'affranto, ignaro Shabataka crebbe la neonata ritenendola figlia propria, nell'harem imperiale assieme agli altri suoi numerosi figli e figlie; quando Akeshatput ebbe l'età da marito, essendo diventata una splendida donna dall'epidermide d'ebano com'era stata sua madre, venne dal Faraone destinata al proprio primogenito, Taharqa, affinché ne diventasse la sposa reale e salisse al trono assieme al Principe, quando fosse venuto il tempo del suo trapasso.

Tale evento non si sarebbe fatto attendere molto a lungo.

La conquista della Lemuria.

Nel frattempo, era avvenuto che approfittando delle misere condizioni nelle quali versava il Regno del Nord, il faraone Shabataka aveva portato le sue armate alla conquista della Lemuria, i cui eserciti erano stati travolti dalle tribù nubiane della savana, che dopo aver saccheggiato il paese si erano poi ritirate nel deserto. Da esse presero origine i popolo degli Ophiri e dei Saraceni.

L'anziano faraone Ahmose si era rifugiato nella fortezza di Tanis, con le poche forze che gli erano rimaste, deciso a difendere la propria famiglia fino alla morte, con la speranza che il proprio figlio, poco più che un ragazzo, potesse poi succedergli sul trono.

I Kushiti erano così rimasti padroni dell'intera Lemuria, ed il faraone Shabataka aveva chiesto ai sacerdoti lemuri sopravvissuti nelle altre città di riconoscere in lui il nuovo, unico Faraone della Lemuria e di Kush, Signore dell'Alto e Basso Impero.

Dei molti Dei e Dee della Lemuria, che anch'essi veneravano, i Nubiano-Kushiti avevano una particolare predilezione per la dea Sathi, che era stata scelta come patrona dagli abilissimi arcieri nubiani; veniva raffigurata con in testa la corona dell'Alta Lemuria e due corna di antilope; oltre ad essere una dea guerriera, Sathi era anche la dea nubiana della lussuria, dell'amore e della fertilità. Era anche considerata una divinità funeraria, e la sua immagine era stata spesso riprodotta sulle porte delle segrete camere dei morti all'interno dei sepolcri e delle piramidi, come guardiana delle porte del mondo dei defunti.

Per ottenere l'appoggio di almeno una parte del sempre potente clero lemure, il faraone Shabataka rafforzò la posizione delle divine adoratrici del dio Khum e della sua divina sposa, la dea Sathi. Egli creò un ordine di Vestali guerriere che venivano anche chiamate "spose divine". Tale carica, che in precedenza era riservata alle figlie del Sommo Sacerdote di Amon-Ra ed alle mogli dei faraoni lemuri, venne estesa alle principesse nubiano-kushite di sangue regale che entravano a far parte del nuovo Ordine.

Shabataka fece quindi nominare la sua figlia prediletta, Akeshatput, suprema sposa divina di Khum, personificazione della stessa dea Sathi, assicurandosi in tal modo l'appoggio dei Sacerdoti di tale divinità ed i benefici che ne derivano nel tenere a bada il potente clero lemure che aveva nei sacerdoti di Amon-Ra e di Osiride il suo punto di forza.

I Lemuri più ortodossi non vedevano di buon occhio la venerazione dimostrata dai kushiti loro dominatori per la dea Sathi, ritenendola una divinità che in qualche modo poteva essere influenzata dal dio Seth, del quale si diceva fosse stata la segreta amante ed avesse generato la dea Anuci, anch'essa venerata dai soli Kushiti, sui quali, agli occhi dei Lemuri, gravava ancora la colpa dell'antico tradimento perpetrato quando essi avevano abbandonato gli dei della Luce per adorare quelli delle Tenebre, in particolare gli dei Baahl e Tanit, all'epoca antecedente la Guerra dei Sette Oscuri Signori.

Nell'ambiente religioso lemure si pensava che la venerazione di Sathi potesse nascondere il culto blasfemo di Tanit e del suo oscuro sposo, il dio Baahl venerato dagli Orchi.

Checché ne pensassero i suoi sudditi lemuri, Akeshatput si trovava a meraviglia ad impersonificare durante le fastose cerimonie religiose la sposa divina del dio Khum. Nel tempio di questa divinità era stata addestrata a diventare una valente guerriera, e non vi era altra vestale che potesse starle alla pari, dimostrandosi essa, in alcune occasioni, persino più abile di alcuni campioni maschi, durante dei combattimenti incruenti organizzati a corte per allietare il Faraone suo padre.

Akeshatput diventa faraone.

Qualche mese dopo il fastoso sposalizio tra il principe Taraqa e la principessa Akeshatput, un male misterioso, mortale, colpì molti cortigiani e membri della famiglia reale, ed anche il Faraone e diverse delle sue mogli. Ma il contagio non colpì la Principessa e neppure il suo sposo, che così, con l'aiuto dei sacerdoti di Knum, salirono al trono.

Trascorsero alcuni anni di calma apparente, durante i quali il faraone Taraqa consolidò il suo potere sull'intera Lemuria, estendendone i confini ad est ed ad ovest. L'unica città che era rimasta ancora da conquistare era la fortezza di Tanis, ove il faraone Ahmose continuava a resistere strenuamente, aiutato anche da rinforzi di mercenari argivi che gli erano stati inviati dall'Imperatore di Argos.

Taraqa, ormai padrone assoluto della Lemuria, di Kush e di buona parte della Nubia, che governava con mano ferrea da Zimbabwe innalzata al rango di capitale dei tre regni, non poté però godere a lungo dei suoi trionfi.

Qualche tempo dopo, pure lui cadde vittima della stessa mortale malattia che aveva iniziato a fare strage anche tra il suo stesso popolo, una vera e propria epidemia che né gli sciamani kushiti, né i medici lemuri riuscivano a curare.

La Regina Akeshatput, sostenuta dalla sua ferocissima Guardia del Corpo delle Ancelle di Sathi, si autonominò Faraone. I dignitari ed i sacerdoti, sia lemuri che kushiti, che osarono opporsi alla sua incoronazione, o anche solo esprimere apertamente il loro dissenso, finirono in pasto ai coccodrilli, quale grazioso omaggio del neo eletto Faraone al dio Sobek.

Ebbe così inizio l'infausto regno dei vampiri, perché di questo si trattava!

Akeshatput era in realtà una demone vampira, che con l'inganno e l'aiuto del suo potente vero padre si era impadronita del regno, diffondendo tra i Nubiano-Kushiti il terribile morbo del vampirismo. A Zimbabwe e nelle altre città del regno di giorno la vita scorreva apparentemente normale, ma durante la notte torme di vampiri assetati ed assatanati, via via sempre più numerosi, uscivano dalle tombe per saziarsi col sangue di quelli che ancora non erano stati colpiti dal maleficio.

Fu così che per il potente regno dei Kushiti iniziò un inarrestabile declino, permettendo ai Lemuri sopravvissuti nelle città del nord di riscattare la loro libertà. Sviluppatasi inizialmente con una serie di azioni di guerriglia, la ribellione degli Elfi sopravvissuti alla strage del loro popolo, operata prima dalle orde degli Uomini Bestia e poi dagli invasori dall'epidermide nera, sfociò in una aperta rivolta alla quale gli esanimi eserciti nubiano-kushiti di Zimbabwe, debilitati dal vampirismo, non riuscirono ad opporsi.

La riscossa dei Lemuri.

All'anziano Ahmose era nel frattempo succeduto il gagliardo figlio Amenofi, che si dimostrò essere un valente guerriero ed un abile condottiero. Sostenuto dai rivoltosi delle altre città lemuri, Amenofi uscì da Tanis con il suo piccolo ma agguerrito esercito, che era rinforzato da una formidabile formazione di Picchieri Sparthani, dei mercenari che era riuscito ad arruolare grazie ad un accordo che aveva siglato con l'Imperatore di Argos. I Lemuri diedero a quei baldi guerrieri il nome di "Guerrieri di Bronzo", per il fatto che indossavano armature e si proteggevano con grandi scudi rotondi fabbricati con codesto robusto metallo.

La Falange di Amenofi, appoggiata da Unità di Carri veloci da battaglia che montavano Arcieri, ebbe la meglio sulle forze disperse dei Kushiti lasciate a presidiare le molte città lemuri, nelle quali il popolo si era sollevato contro i dominatori dalla pelle nera.

Pochi furono i Kushiti che riuscirono a scampare al massacro. I mercenari argivi non avevano alcuna pietà, e neppure i Lemuri, che da orgogliosi padroni erano stati ridotti a fare da servi e schiavi ai guerrieri che un tempo avevano dominato.

Lo scontro finale del lungo, sanguinoso conflitto ebbe luogo con una grande battaglia campale nella pianura prospiciente Zimbabwe, nella quale il risorto esercito lemure colse una grande vittoria, la prima della Nuova Era. La città, rimasta senza difensori, aprì le porte al nuovo Faraone: i Lemuri tornavano a governare la Nubia ed il Kush.

Prima che facesse notte, i soldati di Amenofi penetrarono nelle segrete dei templi, nelle tombe ove riposavano i Vampiri, e ne fecero strage, mozzando loro il capo e trafiggendone il cuore con un paletto, e poi apponendovi i sacri sigilli di Horus e Osiride affinché codeste nefande creature della notte non potessero più risorgere.

Dopo quella vittoriosa impresa, Amenofi tornò a nord, ed a Tebe si fece incoronare faraone dai sacerdoti di Amon-Ra, assumendo il nome di Amenofi I^.

Il risveglio della Regina dei Dannati.

Non tutti i Vampiri di Zimbabwe erano stati sterminati.

Akeshatput ed un certo numero dei suoi più fedeli accoliti riuscirono a porsi in salvo nel vasto mondo sotterraneo che si estende per miglia e miglia sotto le sabbie del Muspellheim, già regno del Titano di Fuoco, Surt e di altri abominevoli demoni.

Venuto a conoscenza del fatto che in quella regione erano stati segnalati dei Vampiri, l'immortale Meheetep sguinzagliò i suoi Inquisitori, al fine di porre termine una volta per tutte a codesta spregevole genia. Molti furono i Vampiri che vennero rintracciati e definitivamente eliminati. Molti ma non tutti, e tra questi anche Akeshatput.

Non si sa come sia avvenuto, fatto sta che l'Inquisitore che riuscì a penetrare nel nascondiglio segreto della Regina dei Vampiri di Kush non riuscì a portare a termine il suo lavoro.

Avvenne però che un giorno un incauto viaggiatore, un bardo degli Elfi dei Boschi, lì giunto alla ricerca di un favoloso tesoro, il cui nome era Lestatix, finì non si sa come nella grotta dove vi era il sarcofago nel quale la bellissima donna dormiva; essendo rimasto ferito ad un braccio, alcune gocce del suo sangue caddero sulle labbra socchiuse della vampira, e furono sufficienti a riportarla in vita. Per gratitudine verso il suo salvatore, Akeshatput non lo uccise ma gli donò l'immortalità della non-morte trasformandolo in un vampiro e nominandolo suo auriga ed araldo.

L'infernale Regno dei Non Morti.

Seth aveva in precedenza concordato con il suo degno compare Ahriman che sua figlia avrebbe governato uno dei regni sotterranei del Tartaro, in una regione che si trova nel settore orientale del Muspellheim. Ma per poter assurgere al rango di Regina delle Tenebre la semidea vampira avrebbe dovuto guadagnarsi tale onore, combattendo vittoriosamente in uno dei tornei infernali che di tanto in tanto si organizzavano nelle cavità infernali, uno dei quali si sarebbe tenuto di lì a poco, qualche mese dopo che Lestatix aveva riportato in vita la Regina dei Dannati.

Fu così che Akeshatput partecipò al gran torneo infernale del "Duello Mortale", organizzato nel regno sotterraneo di Agharte, ove regna il principe Ghorork, un gigante con quattro braccia.

Le prove che la principessa vampira dovette superare furono tremende, i Demoni che dovette affrontare non ebbero alcuna gentilezza nei suoi riguardi. Dando prova di una forza fisica e mentale veramente straordinarie, Akeshatput riuscì a superare le varie eliminatorie fino alla finale, ove riuscì a sconfiggere anche uno dei più potenti Signori del Caos, il demone Abaddon, il cui none significa "Distruzione" del quale poi divenne l'infernale amante e alleato della Vampira Nera.

Fu così che, per la prima volta, il "Duello Mortale" venne vinto da una femmina. Grazie a questa impresa, Akeshatput ottenne la corona di Regina dei Vampiri Neri del Muspellheim e la protezione di Abaddon, il quale a volte viene evocato da Akeshatput per affiancare in battaglia una delle Armate delle Tenebre del Muspellheim.

Dopo un lunghissimo, ininterrotto, travagliato periodo di guerra che aveva devastato la Lemuria lasciando questa regione, che era stata la terra benedetta degli Dei, prostrata ed in balia dei molti nemici esterni che più volte l'avevano percorsa in lungo ed in largo depredandola, finalmente la pace tornò a regnare nella terra dei Faraoni.

Ma, ahimè, il Male non aveva abbandonato la Lemuria, neppure in questo momento di trionfo.

Molti Sacerdoti, devoti al culto di Ishtar e degli altri Dei di Luxor organizzarono numerosi complotti contro il giovane sovrano.

Ramses riuscì a sfuggire alla maggior parte di questi complotti ma, giorno dopo giorno, il suo animo divenne sempre più malvagio: ai complotti seguirono rappresaglie sempre più violente contro la casta sacerdotale.

La situazione precipitò quando Ramses minacciò i Sacerdoti di proibire tutti i culti degli Dei, ad eccezione di quello di Amon-Ra, come già aveva fatto un precedente faraone (Achenaton, il padre di Tutankhamon). Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, scatenando la rabbiosa protesta dei Sacerdoti che diede il via ad una nuova guerra civile, che per alcuni anni nuovamente devastò la Lemuria ancora molto provata a causa delle precedenti guerre ed invasioni.

La guerra civile terminò senza vincitori. Un inutile spargimento di sangue che fece gioire solo il Male. Si arrivò ad una forma di compromesso fra il Faraone e i Sacerdoti: il regno di Lemuria sarebbe stato governato dal Faraone, ma i sacerdoti di Osiride e degli altri Dei, soprattutto quelli di Ishtar, avrebbero avuto una maggiore influenza sulla questione della scelta dei futuri sovrani e sulle decisioni politiche.

A fianco del Faraone, in qualità di consigliere, venne posto uno dei suoi allievi più bravi, che si chiamava Imothep, il quale però era un elfo molto ambizioso ed anche un segreto accolito del culto oscuro della dea Tanit, il quale iniziò a tramare nell'ombra al fine di eliminare l'unico ostacolo che si frapponeva tra lui ed il trono: Ramses.

Imothep e il culto di Tanit.

Non sono noti i motivi che spinsero alcuni sacerdoti Lemuri a ripudiare i loro Dei ed iniziare ad adorare la sanguinaria dea che era stata venerata secoli addietro dagli Orchi di Karthork, Tanit, che dai Lemuri era disprezzata a causa del fatto che, ad imitazione di Seth, pretendeva sacrifici umani. Si ha però ragione di pensare che dietro tutto questo vi sia stato proprio Imothep.

Per ottenere i favori di Tanit, codesti Lemuri eretici eressero a Nabata una grande piramide a gradoni, in cima alla quale innalzarono un tempio nel quale posero un'enorme statua di bronzo della Dea, un essere simile ad una Gorgone ma con sei braccia, e vicino alla statua innalzarono l'ara sacrificale dove immolare le vittime per soddisfare la sete di sangue di quella terribile divinità.

Quando quei Lemuri eretici lo ritenevano opportuno, nel tempio di Tanit venivano celebrati orrorifici sacrifici umani e, quando la Dea era abbastanza sazia di sangue, il suo spirito entrava nella statua, animandola e conducendola in battaglia al fianco dei suoi adepti e del loro esercito.

Imothep era infatti riuscito a convincere il Faraone a dare il suo permesso per la costituzione di un nuovo Ordine militare-religioso di sacerdoti guerrieri, da porre come guarnigione nella città di Nabata per controllare quel tratto di confine con il deserto del Muspellheim. Per celare la vera divinità che essi adoravano, essi si diedero il nome di "Sacerdoti di Anubis", ed utilizzarono un elmo dalla forma della testa del dio sciacallo.

Imothep divenne - o forse lo era sempre stato - il Gran Sacerdote di Tanit ed il capo dei Sacerdoti di Anubis del tempio di Nabata; era lui che presiedeva ai sacrifici umani in onore della Dea, ed era sempre lui che, col volto coperto da un elmo avente la stessa foggia del volto animalesco del dio Anubis, che gli celava completamente il viso, accompagnava in battaglia il carro sul quale il simulacro della dea veniva trasportato.

Sentendosi più forte di Gilgamesh e di Enkidu (capitano della Guardia del Corpo del Faraone), grazie ai suoi guerrieri sacerdoti, una squadra dei quali gli fungeva da Guardia del Corpo anche quando si trovava a Tebe, Imothep riuscì quasi a portare a compimento il suo diabolico piano per eliminare il Faraone. Egli era infatti riuscito a sedurre la più bella tra le giovani concubine del faraone, la splendida Anck-Xun-Amun, una delle Vestali di Iside, abilissima combattente, seconda - forse - solo alla prediletta figlia di Ramses, la gentile e casta Nefertiti.

Quando però Imothep era riuscito a convincere Anck-Xun-Amun ad uccidere il Faraone, per merito di Nefertiti la congiura venne scoperta. La Guardia del Faraone arrestò i due amanti diabolici proprio quando essi stavano per assassinare Ramses.

I due traditori vennero allora condannati all'orribile pena dell'Ohm-dahi, che consiste nel mummificare da viva la vittima, ricoprendola, per giunta, con una intera covata di migliaia di scarabei sacri, che si nutriranno delle sue carni per l'eternità. Per prima cosa veniva loro strappata la lingua, così che non potessero urlare mentre venivano estirpati, uno ad uno tutti gli altri organi, poi sigillati in appositi "canopi".

Questa fu la pena cui vennero sottoposti Imothep e Anck-Xun-Amun, ed anche tutti i sacerdoti di Tanit che si celavano sotto le false vesti dei monaci-guerrieri di Anubis.

Le loro mummie viventi vennero sotterrate nei sotterranei di un tempio di Anubis, in un''oasi lontanissima nel deserto, a diverse miglia di distanza da Nabata, in pieno deserto del Muspellheim, fuori da ogni pista carovaniera, affinché di essi se ne perdesse persino il ricordo. Vi era in quell'oasi un antico tempio dedicato al dio dell'oltretomba, Anubis, che a causa della posizione dell'oasi stessa era poi stato abbandonato e non veniva più usato.

Le cose però non andarono come Ramses aveva previsto.

I sacerdoti di Tanit avevano fatto proseliti anche presso una tribù di Tauregh, stanziata nella regione controllata da Nabata, e così era sorto un ordine oscuro di Predoni del Deserto, Gli Hamra: i Tauregh di Seth. I membri di questa tribù abitavano in una fortezza edificata sulle montagne che sorgevano a non molta distanza dall'oasi.

Per distinguersi dalle altre tribù che sono rimaste fedeli agli Dei della luce, questo gruppo si veste di rosso e si colora con la stessa tinta anche la faccia, e per questo sono chiamati Hamra, che significa "quelli dalla faccia rossa".

Il risveglio di Imothep ad opera di Akeshatput

Gli Hamra erano stati resi succubi ad opera di Akeshatput, la nera regina dei Vampiri, il cui regno si estendeva sotto il tempio di Anubis.

La Regina dei Vampiri Neri aveva ricevuto in dono, come premio per la sua vittoria nel Duello Mortale di Agharte, una copia dell'antico "Libro dei Morti" nel quale si trovava la formula magica scritta - narra la leggenda - dalla stessa dea Iside quando fece resuscitare il suo sposo Osiride che era stato assassinato a tradimento dal fratello Seth.

Con quel libro, Akeshatput officiò la cerimonia per la resurrezione di Imothep, il quale così tornò a vivere come Non-morto, anch'egli una sorta di vampiro cannibale che per mantenersi in vita deve nutrirsi di esseri viventi, preferibilmente elfi o uomini.

Il redivivo Imothep fece poi tornare in vita la sua amata Anck-Xun-Amun, utilizzando il giovane corpo di una bellissima ragazza, forse una figlia dello stesso Ramses, che fece rapire dal palazzo reale di Tebe.

Diventato il fedelissimo "braccio destro" di Akeshatput, Imothep ha costituito un potente esercito di Non-morti, facendo risorgere i suoi monaci-guerrieri., con i quali ha già iniziato a compiere delle incursioni lungo i confini, per saggiare le difese dei Lemuri e dei loro alleati Tuaregh.

L'Armata delle Tenebre del Muspellheim.

Akeshatput è anche riuscita a portare sotto il proprio controllo i possenti Leoni Titani, che si ritiene siano figli del demone Abbadon, principe del Regno del Caos.

Agli ordini di Imothep combattono invece dei Guerrieri di una razza simile a quella dei Goblins, forse una mutazione di questi ad opera di Abbadon. I Goblins di Imothep combattono a dorso di enormi scarabei giganti, alcuni di tipo terrestre altri dotati di ali.

Altra formidabile componente dell'esercito di Agharte è costituita dai Giganti Non-morti e dalle Mummie di antichi, giganteschi guerrieri le cui tombe sono state ritrovate da Imothep sotto le dune del deserto nella regione dove si trova Hamunaptra.

L'Alleanza Oscura del Muspellheim.

Akeshatput e Imothep sono riusciti nella non facile impresa di accordarsi con Humbaba, il Re Scorpione che ha rifondato il suo regno nel deserto di Al Ham Share. Insieme, i tre oscuri signori hanno giurato di vendicarsi e di uccidere Ramses e tutti i Lemuri, instaurando nella Lemuria uno dei regni delle Terre Maledette dove si venererà solo Seth e la dea Tanit.

L'alleanza tra i Vampiri e gli Uomini e le Donne Sciacallo è una anomalia che si riscontra solo in questo regno, dove Vampiri e Licantropi sembrano convivere senza alcun problema, mentre è risaputo che un odio atavico divide queste due stirpi di nefande creature della notte.

Al loro fianco si è poi schierato Apofis, misteriosa creatura che si ritiene sia il figlio del Titano che porta lo stesso nome, un demone Naga, essere metà uomo e metà serpente, che ha preso sotto il suo controllo alcune tribù di Uomini Rettili, con i quali vi sono anche degli Uomini Coccodrillo del dio Sobek.

Queste orrende creature hanno ricostruito l'antica piramide di marmo vermiglio, che s'innalza al centro della Valle Oscura, ove si trova l'antica città di Ombos. I Kalibi (Uomini Coccodrillo), gli Uomini Rettile e gli Uomini Serpente formano le Unità guerriere messe in campo da Apofis.

L'ostilità e l'odio che queste tre sinistre creature di Apofis e di Sobek nutrono per gli Elfi e gli Uomini nulla di buono fanno presagire per la Lemuria ed i sultanati saraceni, separati dai territori controllati da questi esseri infernali solo dalla non inviolabile estensione desertica e dalla cortina di montagne che delimita il Muspellheim.

Quando codesti Signori del Caos decideranno di scatenare un attacco in grande stile, allora per i Lemuri, ed anche per i Saraceni, si annuncerebbero tremendi lutti e forse persino il totale sterminio in un orrendo bagno di sangue.

 

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