Al di là del "Limes" che delimita la selvaggia frontiera orientale dell'Impero Romano, vivono numerose tribù di bellicosi guerrieri di stirpe umana, che i Romani chiamano, in senso dispregiativo, "Barbari", mentre nella loro lingua essi si nominano "Cimmeri".

Da un po' di tempo si registrano sempre più frequenti incursioni di bande di quei feroci guerrieri, che compiono devastanti razzie nei villaggi dei coloni situati lungo la frontiera orientale, alcuni dei quali sono stati insediati al di là del "Limes", la lunga linea fortificata, formata da una serie ininterrotta di palizzate e terrapieni, costellata da molti fortini ed alcune fortezze.

L'ultimo scontro ha visto impegnata una Coorte Equitata della XV Legione, inviata oltre il Limes per effettuare una esplorazione.

Mentre i Legionari stavano rientrando alla loro base, dopo una faticosa marcia notturna, quando stava quasi per albeggiare, si trovarono il passo sbarrato da una numerosa banda di Cimmeri assatanati, guidati da un Capoguerra che montava una mostruosa tigre dai denti a sciabola. Ai Barbari si era pure unito un Mezzo Gigante delle Terre del Nord.

Il contatto tra le due formazioni è avvenuto in una desolata brughiera, nelle vicinanze di una tenebrosa paulde delimitata da folti boschi di conifere.

La battaglia è iniziata alla penultima ora della notte, con l'avanzata furiosa dell'orda barbarica contro lo schieramento dei Legionari disposto in difesa.