BATTAGLIA DI TORINO

7 settembre 1706

CASTELLO DI LUCENTO

Informazioni ricavate dal sito MUSEO-TORINO:

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Il castello di Lucento, insieme a quello più noto del Valentino, è la sola residenza sabauda ancora esistente ubicata nella parte piana dell’area urbana torinese.

La prima attestazione documentaria in cui viene segnalata la presenza di questa costruzione nel territorio di Lucento è del 1335. Se incerta è la sua data di costruzione, anche se i recenti restauri sembrano datare la casaforte al XIV secolo, certa è invece la sua funzione difensiva.

La famiglia Beccuti, la cui proprietà del castello è attestata dal 1363, si impegnava, in un atto comunale del 1397, a mantenere costantemente un custode sulla torre con funzioni di avvistamento e di allarme in caso di pericolo per la città.

Nel 1574 il duca Emanuele Filiberto di Savoia rilevò i beni della famiglia Beccuti a Lucento, in realtà lasciati in eredità alla Compagnia di Gesù, applicando la norma dello statuto della città di Torino che imponeva agli ordini religiosi di alienare a favore di laici i beni ricevuti in lascito.

Il duca avviò un processo di accorpamento dei terreni della zona in cui è situato il castello al fine di realizzare un parco per la sua attività venatoria, e la struttura venne trasformata in una prestigiosa e pacifica residenza di campagna che da allora in poi fu una delle mete preferite e maggiormente frequentate dal duca.

Egli creò un imponente parco cintato, vi insediò gli animali selvatici necessari alle sue battute di caccia e provò a introdurre nuove colture, tra cui quella del gelso. La cronaca dell’epoca riferisce che, durante il viaggio di trasferimento della Santa Sindone da Chambéry a Torino voluto dal duca di Savoia per abbreviare il pellegrinaggio di San Carlo Borromeo, allora vescovo di Milano, il sacro lino fece tappa nel castello di Lucento dove fu accolto dal duca in persona e da tutta la corte il 5 settembre 1578, e qui rimase sino al 14 settembre quando fu trasportato processionalmente con grande solennità a Torino nella nuova cappella ducale di San Lorenzo.

Nel 1586 Carlo Emanuele I di Savoia, succeduto al duca Emanuele Filiberto morto nel 1580, non manifestò interesse nei confronti del castello e della sua tenuta e ne cedette la proprietà al cognato Filippo d’Este marchese di Lanzo in cambio dei possedimenti e della residenza del Valentino, mantenendo però i privilegi sulle sue acque e sui canali.

Il feudo di Lucento rimase ufficialmente appannaggio degli Este fino al 1654, quando fu donato da Carlo Emanuele II di Savoia alla madre Cristina di Francia, la quale successivamente lo cedette al marchese Federico Tana d’Entracque.

In realtà, però, i Savoia goderono dell’usufrutto della tenuta almeno sino al 1619 confermandone la funzione attribuitale dal duca Emanuele Filiberto, vale a dire di centro per le battute di caccia.

Nei primi anni del Settecento nel castello, sul lato verso la Dora, sorse un filatoio di seta. Acquistato nel 1834 dall’Ospedale San Giovanni, nel 1848 vide sorgere un’altra manifattura, la tintoria di cotone stampato di Felice Bosio, che subentrò al filatoio sfruttandone il movimento dei mulini; nel 1879 il complesso architettonico venne acquistato dalla Città di Torino per adempiere al lascito di Carlo Alfonso Bonafous e istituire una scuola per la formazione all’attività agricola di giovani poveri. Infine, divenne sede degli uffici della ditta Teksid.

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